Colonia – Se passasse il referendum sulla Brexit e la Gran Bretagna uscisse davvero dall’Unione Europea, Tim Peake, oltre che il primo rischierebbe di essere anche l’ultimo astronauta britannico della storia dell’Esa, l’Agenzia spaziale europea.
Peake è appena rientrato dallo Spazio, dopo aver trascorso in orbita sull’Iss 185 giorni, 22 ore e 12 minuti per la missione “Principia” dell’Esa.
“È incredibile quanto velocemente il corpo umano si adatti a vivere in un nuovo ambiente – ha commentato l’astronauta parlando alla stampa dal centro Esa di Colonia, in Germania – l’ho verificato quando sono arrivato a bordo della Stazione spaziale e sono rimasto stupito che dopo sole 24 ore ero già pienamente operativo. È un po’ più difficile riabituarsi alla gravità terrestre, ma dopo 3 giorni di allenamento e riabilitazione mi sento già in forma fantastica”.
L’astronauta britannico, 44 anni, ex pilota militare d’elicottero, ha fatto parte della Expedition 46-47 con il cosmonauta russo Yury Malenchecko e con l’astronauta americano Tim Kopra. Durante i 6 mesi di permanenza sull’Iss ha compiuto anche una missione extraveicolare per la manutenzione della base orbitante, divenendo in tal mondo anche il primo cittadino britannico a “passeggiare nello Spazio”. Inoltre ha partecipato alla maratona di Londra, correndo in orbita su un tapis roulant per 3 ore, 35 minuti e 21 secondi.
Selezionato dall’Esa nel 2009, insieme con gli italiani Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti, Tim Peake è stato il sesto astronauta di nazionalità britannica ma il primo del suo Paese a far parte ufficialmente del corpo astronauti dell’Agenzia spaziale europea. La sua missione, “Principia”, è arrivata in un momento di forte rilancio e grandi investimenti per la ricerca aerospaziale da parte della Gran Bretagna che, tuttavia, rischiano di diventare buchi nell’acqua, se, il 23 giugno 2016, la Brexit diventasse una realtà.