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Terapia del dolore, il NienteMale Roadsow ha fatto tappa ad Asti

Asti – Il 26 per cento della popolazione italiana soffre di dolore cronico, come il mal di schiena. E proprio a causa del mal di schiena in Europa si perdono 500 milioni di giornate di lavoro. Numeri che fanno riflettere. E ai quali si aggiunge questo: il 70 per cento degli italiani non sa che esiste una legge che garantisce loro l’accesso di diritto alle terapie del dolore che combattono quello acuto dei malati terminali ma anche quello cronico.


Per sensibilizzare la popolazione sulla conoscenza della legge 38 del 2010 che si occupa proprio di questo è in corso il Nientemale Roadshow, un percorso itinerante nella provincia italiana organizzato da Pharma di Angelini col patrocinio del ministero della Salute. Dopo Ancona, Crotone e Brindisi il roadshow ha fatto tappa ad Asti. Il format prevede il dibattito con le istituzioni locali, i medici e il pubblico. A moderare l’incontro la giornalista Rosanna Lambertucci: “Credo che questa iniziativa stia portando una speranza. Molto spesso questo modo di vivere nel dolore rovina la vita, non soltanto dal punto di vista della salute, ma anche la vita affettiva, di relazione, di lavoro. Io credo che questa campagna abbia uno scopo sociale importantissimo”.


Chi crede molto in questa campagna è lo psichiatra Paolo Crepet, uno dei protagonisti del roadshow: “Noi il dolore pensiamo che sia l’ultima cosa a cui pensare, lo rimuoviamo, pensiamo che non accada mai a noi stessi. Ci sono tanti motivi culturali: c’è anche chi ritiene che il dolore debba essere accettato. Io sono laico e non lo penso. Io personalmente non voglio soffrire”.


In Italia abbiamo una legge molto innovativa, all’avanguardia. Tra gli estensori della legge c’è il professor Guido Fanelli, ordinario di Anestesia, rianimazione e Terapia del dolore all’Università di Parma.


“Vogliamo portare il messaggio che il dolore è fuorilegge e che si può combattere e vincere anche dove messaggi così forti non arrivano”, ha spiegato. “Noi siamo molto avanti però i cittadini non sanno che c’è una legge che li tutela all’accesso alla terapia del dolore. E’ uno strano paese il nostro dove le leggi coercitive sono ben note, come non andare a 130 in autostrada, mentre le leggi di progresso come la nostra fanno fatica ad essere conosciute. Lo scopo di questo roadshow è esattamente questo: informare la popolazione sull’argomento”.


Argomento che sarà affrontato il 5 maggio a Termini Imerese, poi a Mantova, Trieste e in ultimo a Roma.