Roma – Finalmente è accaduto. Dopo la nascita spontanea, le periferie, le riqualificazioni, la street art incontra anche a Roma la grande committenza e, come spesso accade negli incontri tra imprenditori illuminati e l’arte, a goderne sarà l’intera comunità. Ed in questo caso anche gli ospiti, italiani e stranieri, in visita nella Capitale.
La società Reginal Hotels ha infatti deciso di trasformare i suoi due alberghi romani in opere d’arte pubbliche. La prima struttura è l’Hotel Capannelle Appia Antica. L’autore, Andrew Pisacane, in arte Gaia, viene da New York, mentre a curare gli interventi è la 999Contemporary, già protagonista per i murales di Tor Marancia attualmente in mostra alla 15° Biennale di Architettura di Venezia.
Nasce così il monumentale ciclo pittorico Mobility. Il perchè del nome dell’opera lo spiega il curatore, Stefano Antonelli:
“L’artista chiamato per questa opera si chiama Gaia. Il lavoro può sembrare un richiamo ai temi antichi, con statue, simboli della romanità. Ma parla invece di mobilità, una questione molto contemporanea. Perchè questo quartiere, nonostante sia sulla via Appia, dunque su una arteria storica di mobilità con più di 2000 anni, in questo momento si trova in una strana condizione: per uscire da qui si può utilizzare solo o il proprio mezzo o l’autobus. E’ apparso quindi incredibile, all’artista ed a noi. E dunque parla di conquistare la libertà attraverso la mobilità. Perchè nel nostro tempo la mobilità è liberta”.
Gaia è uno tra gli artisti urbani più conosciuti al mondo, con lavori presenti in tutti i continenti e già menzionato per il suo stile inconfondibile dalla rivista Forbes. Roma può adesso vantare, in un progetto che travalica il semplice significato artistico, di essere annoverata tra le sedi delle opere di Gaia grazie ad imprenditori lungimiranti che scelgono come detto un approccio illuminato per porre in evidenza, oltre alla potenzialità delle proprie strutture, questioni sfidante nelle metropoli odierne come la mobilità e l’impatto sul territorio. Norberto D’Alessandro, amministratore delegato del gruppo Reginal:
“E’ un pò un grido d’allarme ma allo stesso tempo l’apertura di una possibilità nuova, la speranza di una possibilità nuova per l’albergo, che sta in un contesto urbano straordinario poco valorizzato finora. Speriamo di farlo noi”.