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Segretario Failp-Cisal: con Jobs Act più 28% di licenziamenti

Napoli, 14 dic. – “I diritti dei lavoratori ai tempi del Jobs Act”: è il titolo di una tre giorni di formazione dedicata ai quadri sindacali di Failp (Federazione autonoma italiana lavoratori postelegrafici) Cisal, che si è svolta a Salerno.


Il segretario confederale Cisal, con delega a Politiche e Mercato del lavoro, comunicazioni, rapporti con le federazioni e riforme istituzionali, nonché segretario generale Failp-Cisal, Walter De Candiziis, denuncia: “Alla luce degli avvenimenti che ci sono, abbiamo ritenuto opportuno discutere e professionalizzare i nostri quadri sul nuovo sistema del Jobs Act, il quale non pochi danni ha fatto, incominciando da un incremento di licenziamenti del 28% e a seguire tutte le questioni che ne deriveranno”.


Francesco Cavallaro, segretario generale del sindacato Cisal, aggiunge: “Chiederemo a questo governo di porre delle modifiche in essere per quanto riguarda il jobs Act, per quanto riguarda la scuola, di stare più attenti ai problemi dei pensionati, che sono le persone più penalizzate e di riaprire in fretta la trattativa del pubblico impiego e non con l’accordo che si è fermato prima del referendum”.


Per quanto riguarda la situazione di Poste Italiane, in particolare la seconda fase della privatizzazione dell’azienda che conta 140.000 dipendenti, con la messa in vendita di un pacchetto di azioni pari al 30%, De Candiziis, ricorda: “Noi abbiamo un problema grandissimo, che è quello della privatizzazione. Per il momento è formalmente rinviata, ciò non significa che il governo ha ritirato il decreto, siamo in una fase che potrebbe verificarsi, ed ecco perché diamo un giudizio non di parte: avere lo stesso ministro del Tesoro (Pier Carlo Padoan, ndr), che è stato il promotore di questo, ci fa pensare”. Questa, aggiunge, “è un’azienda che ha 33 milioni di dati sensibili, dei propri clienti e della media e piccola impresa. Lascio a voi il giudizio: avere 33 milioni di dati cosa significhi in questo paese”.