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Protezione civile, Curcio: esperienza serva per fare prevenzione

Roma, 6 feb. – Nell’analizzare presente e futuro della protezione civile in Italia, intanto è necessario “partire dalla storia, perchè se non conosciamo la storia difficilmente riusciamo a capire i passi successivi, la programmazione, l’evoluzione della società”.


Lo ha affermato il capo dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, in occasione della presentazione del libro “Italiani con gli stivali” di Erasmo D’Angelis.


“Una cosa emerge in maniera chiara, anche da questo testo, come dalle esperienze che stiamo vivendo in questi giorni: non si può fare questo percorso senza i cosiddetti Italiani con gli stivali – ha spiegato Curcio -. Poi bisogna organizzarli, bisogna organizzare le istituzioni, il volontariato come è, quindi quel volontariato che è partito dalla spontaneità e che oggi trova una sostanza nel volontariato formato ed organizzato della protezione civile. Dobbiamo poi fare il passaggio successivo, la gestione dell’emergenza è evidente che fornisce delle risposte importanti e credo che sia sotto gli occhi di tutti ma adesso dobbiamo capire come focalizzare meglio queste azioni nella fase di prevenzione. Noi lo stiamo facendo già da anni con il progetto Io non rischio, con il quale assegniamo insieme al volontariato e alle istituzioni un ruolo di formazione del cittadino. Credo che il percorso, comunque lo si voglia guardare deve andare in questa direzione, quindi coinvolgimento ma in maniera scientificamente provata a supporto del cittadino e delle istituzioni”.