Roma – “L’ambiente dello Spazio è diverso da quello che si trova sulla Terra. Per esempio ci sono dei sistemi che non si trovano molto bene in assenza di gravità come il sistema scheletrico che quassù non serve e quindi il corpo giustamente cerca di smantellarlo. C’è un ambiente ad alte radiazioni perché non siamo protetti dall’atmosfera. Abbiamo una sovrapressione nella parte alta del corpo, infatti ho la faccia e gli occhi gonfi. Però, in generale, per andare nello Spazio non bisogna essere Superman, basta essere persone normali. Non so se faccia bene stare tantissimo nello Spazio, oltre i 6 mesi o un anno. Siamo sulla Stazione spaziale proprio per capire come si comporta il nostro corpo e anche imparare di più per farci lavorare meglio sulla Terra e anche continuare l’esplorazione nei vari pianeti del Sistema solare e chissà addirittura in futuro forse anche al di fuori di esso”.
L’astronauta italiano dell’Esa, Paolo Nespoli, 60 anni, in collegamento con la stampa italiana dalla Stazione spaziale internazionale, rispondendo alle domande di alcuni giornalisti ha parlato di come il corpo umano si adatta a vivere in microgravità. Nespoli, 60 anni, si trova sulla ISS per la missione “Vita” di circa 6 mesi. Si tratta della sua terza missione spaziale, la seconda di lunga durata.
“Non so se sarà la mia ultima missione, da professionista forse sì – ha aggiunto – ma chissà, magari fra 10 o 20 anni, quando i prezzi si abbasseranno, potrei comprare un biglietto e tornarci da turista, stando appiccicato alla finestra tutto il tempo e godermi questa microgravità in pieno”.