Roma – Circa 251 “uccisioni sommarie o mirate” sono state compiute da agenti di Stato, milizie o ribelli tra metà marzo e metà giugno nella regione del Kasai, nel centro della Repubblica democratica del Congo. Queste includono 62 bambini al di sotto degli 8 anni: a denunciarlo sono le Nazioni unite in un rapporto pubblicato a Ginevra.
“Il team Onu è stato in grado di confermare che tra il 12 marzo e il 19 giugno qualcosa come 251 persone sono state vittime di uccisioni sommarie e mirate”, si legge nel rapporto dell’ufficio per i diritti umani dell’Onu, che accusa in particolare agenti del governo di avere ucciso sette minorenni.
Il capo dell”ufficio per i diritti umani dell’Onu in Africa dell’Ovest e centrale, Scott Campbell:
“Quello che i nostri inquirenti hanno scoperto sul terreno è che molti membri dell’esercito congolese, della poliza nazionale congolese e delle amministrazioni locali lavorano con la nuova milizia, Bana Mura, per attaccare i villaggi, spesso per ragioni etniche. Ciò che ci preoccupa è che questa situazione, già molto grave, potrebbe aggravarsi, divenire incontrollabile e degenerare in un conflitto etnico”.