Un vero e proprio comitato d’affari gestiva il Comune di Reggio Calabria: a rivelarlo l’operazione “Reghion” che ha portato al fermo di 10 persone, tra cui funzionari pubblici e l’ex senatore di An Domenico Kappler.
L’operazione dei carabinieri è stata realizzata oltre che a Reggio Calabria in diverse città italiane, da Roma a Milano, da Brescia a Crotone. Tra le accuse contestate concorso esterno in associazione mafiosa, turbata libertà degli incanti, truffa aggravata, corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio, induzione indebita a dare o promettere utilità, intestazione fittizia di beni, estorsione aggravata dal metodo mafioso.
Un “comitato d affari” composto da dirigenti e funzionari pubblici e imprenditori capace di gestire la “macchina amministrativa comunale” nell interesse della ndrangheta: riusciva infatti ad orientare la concessione di appalti multimilionari in favore di holding imprenditoriali riconducibili alla ndrangheta.
Nell’inchiesta sono chiamate in causa anche due società operanti nel settore della depurazione delle acque e di fornitura di servizio idrico integrato. Sequestrate in modo preventivo 15 società e due esercizi pubblici riconducibili ad alcuni degli indagati, per un valore stimato di oltre 42 milioni di euro.
Il procuratore della Repubblica di Reggio Calabria Francesco Cafiero de Raho: “Oggi abbiamo evidenziato un segmento dimostrativo di quanto quella rete associativa, mafiosa, segreta, che opera nella provincia di Reggio Calabria riesca a condizionare e a infiltrare le pubbliche amministrazioni, in questo caso il comune di Reggio Calabria”.