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Morte di Prince: si esclude il suicidio, sul corpo nessun trauma

New York – Nessun “evidente segno di trauma” e “nessuna ragione per credere a questo punto che si sia trattato di suicidio”. Sono queste per ora le uniche certezze relative alla morte di Prince, la leggenda della musica pop il cui corpo senza vita è stato trovato il 21 aprile in un ascensore della sua residenza a Paisley Park, in Minnesota.


“Non ci sono evidenti segni di traumi sul corpo che è stato trasportato nell’ufficio del dottor Strobl’s per l’autopsia che è stata fatta oggi. Ci vorranno probabilmente alcune settimane per avere a disposizione un insieme completo di esiti, ma questo non è insolito” ha detto Jim Olson, sceriffo della contea di Carver ricordandolo come un buon vicino, un membro della nostra comunità molto riservato”. Per questo, ha promesso con un po’ di commozione, “continueremo a rispettare la sua privacy e la sua dignità”.


Lo sceriffo ha anche garantito che verrà fatto tutto il possibile per ricostruire le cause della morte, su cui ancora aleggia il mistero. L’autopsia del 57enne è durata quattro ore.


Olson non ha saputo o voluto rispondere alla pioggia di domande arrivate dai giornalisti: non si sa per esempio da quanto Prince fosse nell’ascensore, dove è stato trovato da alcuni membri del suo staff che poi hanno telefonato nel panico al 911, il numero delle emergenze negli Stati Uniti.


Resta il mistero sulle condizioni di salute del cantante premio Oscar, secondo il sito di gossip Tmz, un’overdose di antidolorifici potenti presi per un problema all’anca avrebbe provocato l’atterraggio di emergenza in Illinois del jet su cui Prince viaggiava il 15 aprile scorso, di ritorno in Minnesota dopo un concerto ad Atlanta (Georgia).


(immagini AFP)