Milano – E’ rimasto sospeso a quindici metri di altezza per circa tre ore, su un’impalcatura allestita sul fianco del palazzo di giustizia di Milano, minacciando di buttarsi nel vuoto. Poi ha rinunciato ed è stato messo in salvo. Un episodio drammatico che ha visto come protagonista un uomo, un trentenne italiano, in una giornata freddissima, in una Milano avvolta dal nevischio.
Decisivo è stato l’intervento del procuratore aggiunto Alberto Nobili, che è salito sul ponteggio insieme allo storico pm di Mani pulite Gerardo Colombo
e ad alcuni operatori dei vigili del fuoco. Dopo un lungo colloquio con i due magistrati, l’uomo, che si è definito un perseguitato della giustizia, è tornato sui propri passi, ha avvicinato il pm Nobili e si è stretto con lui in un forte
abbraccio. L’uomo è dunque rientrato, attraverso una finestra, all’interno del palazzo di giustizia.
Si era arrampicato sull’impalcatura intorno alle 14.30 e minacciava di suicidarsi. Per tre ore via Friguglia, dove si trova l’impalcatura, è stata chiusa al traffico e qui è stata allestita una struttura gonfiabile. “Sono 12 anni che la giustizia ce l’ha come me”, aveva urlato l’uomo. Poi sono seguite le trattative e infine il salvataggio.