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Legali anti-Italicum: minimo indispensabile da sentenza Consulta

Roma – “La sentenza della Consulta ha adottato la soluzione del minimo indispensabile piuttosto che quella del massimo possibile”. Questo il commento a caldo dell’avvocato Enzo Palumbo, uno dei legali anti italicum, sulla decisione della Corte Costituzionale sulle questioni di legittimità della legge elettorale.


“La Corte ha rigettato le richieste di inammissibilità dell’Avvocatura dello Stato, è questo è un bene perché vuol dire che c’è un giudice di ultima istanza a cui si può ricorrere, ma ha anche rigettato la richiesta di autoremissione della questione di legittimità in ordine all’iter legislativo della legge elettorale, segnata da numerose criticità costituzionali. Se l’avesse fatto, il legislatore del futuro sarebbe stato più attento, invece questa questione resta aperta””, ha spiegato Palumbo che ha atteso il pronunciamento dei giudici dalle 13 davanti al palazzo in piazza del Quirinale.


“La Corte ha eliminato il ballottaggio ma ha mantenuto il premio al primo turno: anche questa è una criticità perché prendere 340 seggi con il 40% è una penalizzazione eccessiva rispetto alla rappresentanza che è il principio assolutamente costituzionale, mentre la governabilità non è un principio costituzionale, ma politico”, ha proseguito Palumbo sottolineando che la Consulta ha anche “eliminato la discrezionalità dei parlamentari plurieletti di operare una scelta nel loro esclusivo arbitrio e interesse. Bisognerà vedere come questa scelta sarà possibile applicarla”.