Magazine RDS

Il Moscato d’Asti, un vino italiano alla conquista dell’America

Roma – Un mercato delle esportazioni che vale 27 milioni di bottiglie l’anno, di cui l’80% negli Stati Uniti. Sono questi i numeri del Moscato d’Asti, un vino che sta conquistando l’America. Il Consorzio per la tutela dell’Asti insieme a un gruppo di cantine selezionate si trova a Manhattan per presentare “A night With Moscato d’Asti”, un’iniziativa per celebrare la qualità e l’autenticità del vino moscato nel cuore di New York.


Con una crescita annua del 25% dal 2009, il Moscato d’Asti continua ad aumentare la sua presenza negli Stati Uniti e già si parla di moscatomania. Una mania che sta conquistando anche la cultura popolare, tanto che il Moscato d’Asti è sempre più citato nelle canzoni dei rapper americani. Infatti gli Stati Uniti guidano la classifica dei paesi in cui si consuma di più il vino prodotto nelle terre d’Asti, seguiti dalla Svizzera e dalla Corea del Sud. Facendo sempre riferimento ai consumi, l’Italia è solo quarta.


Un vino che unisce la qualità dell’uva e della terra alla sapienza millenaria delle lavorazioni della regione piemontese. Per questo il consorzio per la tutela dell’Asti ha appena concluso una importante azione istituzionale per migliorare la percezione della qualità e del valore del prodotto.


A settembre ben quattro seminari didattici e degustazioni comparative, rivolti al mondo della ristorazione e a quello degli importatori americani, si sono svolti a New York, Chicago, San Francisco e Miami, come ha spiegato Ornella Franco, del Consorzio per la Tutela del’Asti Docg.


L’obiettivo è diffondere cultura e consapevolezza su uno dei prodotti dell’eccellenza italiana: l’Asti e il Moscato D’Asti possono essere infatti considerati i due vini bianchi dolci italiani più famosi e importanti. Il Consorzio d’Asti lavora con 4000 aziende, producendo 80 milioni di bottiglie all’anno.