Roma – Il mondo della notte ha un impatto sempre più determinante nella scelta degli italiani per le mete vacanziere ma, allo stesso tempo, gli operatori delle discoteche e dei luoghi di spettacolo lamentano la latitanza delle istituzioni. E’ quanto è emerso dal 31esimo congresso nazionale del Silb, l’associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo, aderente a Fipe Confcommercio. Secondo il 78,6% degli operatori intervistati da un’indagine Fipe, l’attenzione da parte degli organismi di promozione turistica verso il mondo delle discoteche si colloca tra lo scarso e il nullo.
Il presidente del Silb Maurizio Pasca: “L’intrattenimento è parte integrante dell’offerta turistica. Poco tempo fa sono stato a Ibiza, dove ho incontrato il governatore di Ibiza insieme ai sindaci di Lecce e Brindisi e ho visto come la politica è vicina al mondo delle imprese e dell’intrattenimento notturno, cosa che in Italia purtroppo non è”.
Accanto a un volume d’affari di 5,3 miliardi di euro, il settore lamenta un mercato parallelo in nero non inferiore al miliardo. Eppure, ha spiegato il deputato del Pdl, Ignazio Abrignani, il rispetto delle regole gioverebbe a tutti.
“Molto spesso vediamo che situazioni di confusione, di malessere per il cittadino, nascono laddove spontaneamente nascono, in maniera non corretta, delle forme di musica, non prevista o non autorizzata”.
Gli operatori intanto chiedono all’unisono riduzioni fiscali per chi opera nella correttezza e un taglio alla burocrazia.