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Il bambino inventa “petaloso” e la Crusca risponde: poetico

Milano – Una parola creativa, l’esortazione originale di una maestra e una risposta pronta dell’Accademia della Crusca. Nasce così il successo di “petaloso”, parola che da ore sta rimbalzando da un social all’altro. Merito di un bambino della scuola elementare di Copparo, provincia di Ferrara, che ha inventato l’aggettivo, “petaloso”. La maestra, dopo avergli spiegato che non esiste, gli ha suggerito di scrivere all’Accademia della Crusca per una valutazione. A sorpresa l’Accademia ha risposto, con una lettera firmata da Maria Cristina Torchia, sociolinguista. “La parola è bella e chiara” scrive, perché entri nel vocabolario, però, serve che “la usino tante persone e tante persone la capiscano”.


“Ho chiesto di rispondere io perché era una bella lettera, scritta in bella calligrafia da un bambino molto educato e molto curioso”, ha spiegato la sociolinguista ad askanews. “Mi è sembrata una cosa bella avere la possibilità di rispondere a un bambino per spiegare una cosa neanche tanto facile della lingua, un meccanismo di funzionamento generale della lingua, cioè che le parole non entrano perché qualcuno dall’alto lo decide”. Le parole nuove infatti “entrano nella lingua quando le persone le usano, quando si diffondono nell’uso collettivo”.


Vista la reazione sui social network, “petaloso” sembra avere buone possibilità di farcela. “E’ una parola bella – ha commentato Torchia – perché riguarda un fiore, è una parola poetica, abbiamo delle reazioni emotive anche nei confronti delle parole più espressive”.