Milano – “C’è bisogno di parlare di cyberbullismo perché molti non hanno chiaro che cosa sia. È un fenomeno un po’ fumoso perché fatto di molte sfumature quindi io credo che si debba partire dalle storie, raccontare storie di cyberbullismo, come quella di Amanda Todd o quella di Carolina, in Italia, una ragazza che, dopo un video girato inizialmente per motivi goliardici a scuola e visto da tutti i suoi compagni, per la vergogna si è tolta la vita”.
Così la blogger Selvaggia Lucarelli, parlando a Milano a margine di un incontro a Palazzo Marino, in occasione della quinta giornata mondiale per le bambine e le ragazze.
“È necessario spiegare ai ragazzi quanto oggi non ci sia alcuna differenza tra virtuale e reale – ha concluso – quanto il virtuale abbia delle conseguenze concrete sulla vita reale e quanto i due fenomeni collimino”.