Milano – I Decibel, band fondata tra i banchi di scuola da Enrico Ruggeri e gli amici Silvio Capeccia e Fulvio Muzio, festeggiano 40 anni con l’album “Noblesse Oblige”: 11 inediti e 2 vecchi successi, “Contessa” e una versione in inglese del brano “Vivo da Re”. Nello studio di Milano dove hanno registrato ci spiegano il perché di questo disco insieme.
“Per il piacere di fare musica assieme e per il sottile piacere di una musica che nessuna ha fatto e sta facendo. Sono molto sfortunato perchè quando accendo la radio sento sempre la stessa canzone” ha detto Ruggeri.
I punti di riferimento sono chiari, elencati nel singolo “My Generation”: i padri nobili come Lou Reed, Velvet Underground, David Bowie, Roxy Music.
“Quando eravamo bambini i genitori più evoluti ascoltavano musica classica, jazz, grandi cantautori francesi, oggi i genitori cercano di distogliere i ragazzini da quello che ascoltano e far sentire loro il grande rock: è una musica di elite non più di sollevamento popolare che viene dal basso, è la musica di quelli che non vogliono fare analfabeti funzionali” ha aggiunto Ruggeri.
Del punk rock resta inalterato lo spirito polemico e disincantato verso il mondo e la società. “Nel brano ‘Il primo livello’ si fa riferimento a questa cerchia ristretta di persone che indirizzano e governano le cose del mondo. Questa vena critica è rimasta ancora, si è modificata perché siamo cresciuti anche noi”.
“Magari c’è più il sarcasmo e la frecciata che il pugno in faccia del primo album dei Decibel ecco”.
Anche le scelte musicali sono nel solco dei punti di riferimento. “Dal punto di vista strumentale abbiamo deciso di non utilizzare groove, sequenze già prestabilite o pad, tutto quello che si ascolta nel disco è suonato realmente” ha detto Muzio.
Lo stesso succederà sul palco, nel tour di “Noblesse oblige”, che parte il 17 marzo dal Teatro del Viale di Castelleone: 10 tappe in Italia tra cui quella del 10 aprile al Teatro della Luna di Milano.