Roma – Accoglienza, mescolanza, contaminazione, ricchezza: sono gli elementi che contribuiscono al fascino di un porto. E “Il porto, a mesma musica” è anche il nuovo video di Tosca, dall’omonimo brano contenuto nel suo ultimo disco “Il suono della voce”. Si parte dalla Roma di Castel Sant’Angelo per arrivare ad Algeri, passando per Tindari e Tunisi.
Da qui il nuovo progetto della cantante romana, che verrà presentato all’Auditorium parco della musica di Roma il 6 gennaio, “Appunti musicali dal mondo: confini e sconfini del suono della voce”, appunti raccolti durante un anno di concerti in giro per il mondo:
“Parto da ‘Il suono della voce’, che è questa perla che mi ha scritto Ivano Fossati e che è un po’ il fil rouge di questo progetto uscito due anni fa per Sony Classica. Volevo fare uno stato dell’arte”, spiega.
“Ed ecco il centro del progetto: come puoi unire tante etnie attraverso il suono della voce. Suono della voce che in questa canzone è concepito come il suono della voce legato all’amore, ma il suono della voce è un po’ tutto, è un po’ l’etnia, è il cuore di un popolo”, aggiunge.
Un progetto che diventerà un documentario per Rai5. Intanto sul palco con Tosca si alterneranno i suoi “uomini”, compagni artistici da oltre vent’anni: Nicola Piovani, Gegè Telesforo, Gabriele Mirabassi, Danilo Rea, Germano Mazzocchetti e Joe Barbieri:
“Joe Barbieri è il mio corrispettivo maschile secondo me. Joe ha questa delicatezza, questa sottrazione nell’arte che io amo. Posso ascoltarlo per giorni e giorni”, rivela.
E’ uno spettacolo di suoni e parole, che passa dal fado portoghese a melodie giapponesi, dal canto sciamano allo yiddish, con uno straordinario omaggio alla canzone romana, di cui Tosca è interprete naturale:
“Me lo disse il maestro Morricone, che io canto come se cantassi sempre le barcarole e lì per lì la presi come un’offesa”, ricorda.