Roma, 18 nov. – “Credito al credito”, un appuntamento organizzato da Abi e Assofin a cui hanno partecipato numerosi operatori del settore. Sul tavolo il tema del credito alle imprese, un problema soprattutto per le micro e le piccole e medie imprese.
Con le nuove regole internazionali sulle banche non basta più il rapporto personale tra banchiere e imprenditore ma è necessario disporre di una documentazione sempre aggiornata e in linea con le norme.
Per questo cresce il ruolo del mediatore creditizio. Ce lo spiega Gaetano Stio, presidente di Nsa, società di mediazione creditizia.
“Il mediatore oggi è un facilitatore dei rapporti tra banca e impresa. Noi quello che facciamo è prendere informazioni, prendere documenti, rielaborarli e renderli fruibili per la banca in modo facile e immediato “Attualmente siamo il primo mediatore creditizio tra quelli iscritti allo specifico albo tenuto da Bankitalia, siamo i settimi per fatturato ma i primi che lavorano per le aziende”.
Quanto credito ha mediato Nsa nei primi nove mesi del 2016? “Fino a settembre di quest’anno circa 650 milioni chiuderemo l’anno con poco più di 800 milioni”.
Se i prestiti tornano lentamente a crescere, resta da capire se questi soldi vanno a finanziare la cassa o gli investimenti. “La spesa per investimenti è bassa però dobbiamo considerare che noi lavoriamo principalmente su piccole e medie imprese. Spesso alcune aziende che prendono dei finanziamenti per liquidità magari non lo dichiarano direttamente ma nell’arco dell’anno utilizzano il finanziamento per fare degli investimenti”.
Tra le questioni aperte quella di imprese, spesso, con poco capitale e dunque carenti di garanzie per ricevere i prestiti a medio e lungo termine. “Il medio e lungo termine, normalmente perché in questo momento è oggetto del desiderio di qualunque banca, è intermediato con il Fondo di Garanzia. Abbiamo dal 2008 in essere circa 14mila operazioni garantite dal Fondo di garanzia con un default rate inferiore al 2%”.
E sul Fondo di garanzia, sostenuto dall’azione statale, arrivano buone nuove dalla Legge di bilancio. “IL Fondo è stato rifinanziato, dalle informazioni che circolano sulla stampa per circa 1 miliardo di euro, adesso sarà confermato nella Legge di Stabilità. Diciamo che il rapporto può essere 1 a 10. Se lei mette un miliardo può calcolare circa 10 miliardi di investimenti”
Insomma le garanzie certamente favoriscono l’accesso al credito ma bisogna guardare anche altri elementi. “Forse uno degli stimoli più importanti da dare alla banche è’ proprio quello di spostare un po’ l’attenzione dalle garanzie alla parte economica, molte aziende magari non hanno un gran patrimonio ma hanno una solidità economica importante.La parte economica è fondamentale perché devo giudicare la capacità di rientro, non solo la capacità di garantire”.