Roma – Che prezzo ha l’intimità al tempo dei social? E quanto i social network hanno cambiato le nostre vite? Edoardo Leo risponde a queste domande con la storia di Claudio e Anna, protagonisti del suo ultimo film da regista, “Che vuoi che sia”, in uscita il 9 novembre.
“Abbiamo fatto dei test molto precisi: diciamo che 250mila euro è la cifra minima consentita per poter…” ha ironizzato Foglietta, “Io ne ho un’altra di soglia, che è 8 euro, che è il costo del biglietto, mercoledì 2 euro, pensa quanto costo” ha detto Leo.
Leo e Anna Foglietta interpretano una coppia che non ha una stabilità economica e esita a fare un figlio. Lui lancia un crowdfunding per creare una piattaforma web, che si trasforma in qualcos’altro: i due diventano, loro malgrado, idoli del popolo di Internet, disposto a offrire qualsiasi cifra per vederli fare sesso. Il loro mondo di semplici precari 40enni si trasforma in un incubo. Un incubo nel quale oggi potrebbe cadere chiunque si lasci prendere la mano dai social network.
“Io, Anna, Rocco chiediamo al pubblico: ‘voi che avreste fatto al posto nostro nelle stesse condizioni?’. Ed è un po’ quello che dovrebbe fare sempre il cinema: fare domande e lasciare al pubblico le risposte”.
“Il cinema deve mettere a disagio, deve essere disturbante, deve porti di fronte a dilemmi importanti: ti deve far sentire in qualche maniera nudo, e questo è un film che secondo me ti mette parecchie a nudo e ti fa fare le domande giuste e ti fa sentire veramente partecipe. Siamo tutti in questo film, secondo me”.
“E’ una commedia che torni a casa e ci rifletti, ci rifletti.. E litighi col tuo compagno, e litighi con i tuoi amici… Magari non torni proprio a casa, scappi”.
Foglietta e Leo erano tra i protagonisti di “Prefetti sconosciuti”, dove il pericolo era rappresentato dai telefonini che nascondono segreti e vite parallele, qui l’invasività dei social mostra come il desiderio di esporsi possa diventare molto pericoloso, come ci mostrano alcuni episodi dicronaca. “Ad un certo punto ci dovrà essere una legge, anche se quando fenomeni diventano così tanto di massa alla fine c’è un’involuzione. Magari ci sarà un momento in cui la gente avrà voglia di nascondersi dai social, e di reinventarsi un altro modo di stare insieme, di condividere se stessi”.