Roma – “Siamo qui per dire che continueremo a batterci per i suoi ideali e valori”. E’ un dolore composto, senza lacrime, ma carico di emozione quello raccontato da Claudio e Paola Regeni, i genitori del giovane ricercatore ucciso a Il Cairo in circostanze che l’Egitto non ha ancora chiarito, durante una conferenza stampa in Senato. “Non è facile essere qui, ma vogliamo dire che le torture subite da mio figlio non sono un caso isolato”, ha affermato la mamma.
“Sul viso di Giulio ho visto il male del mondo e ho detto perchè su di lui”
E’ dai tempi del fascismo che noi in Italia non ci troviamo di fronte alla tortura, ma Giulio non era in guerra, era andato a fare ricerca, non era un giornalista e non era una spia era un cittadino del mondo – ha aggiunto la madre del giovane.
“Se il 5 aprile, quando verranno gli investigatori dell’Egitto, sarà una giornata vuota confidiamo in una risposta forte, ma forte del nostro governo, perché noi aspettiamo una risposta su Giulio. E’ dal 25 gennaio che aspettiamo una risposta”.
Accanto ai genitori il senatore Luigi Manconi, presidente della Commissione per i Diritti umani, cha ha sostenuto che è necessaria la revisione delle relazioni diplomatiche con l’Egitto. “Io penso che andrebbe valutato il richiamo, ma non il ritiro, dell’ambasciatore italiano in Egitto”.