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Cantone: corruzione cambiata da Tangentopoli, ma non sconfitta

Milano, 16 mar. – “Sono venuto con piacere e curiosità, questo è un luogo simbolo per un magistrato”. Il presidente dell’Anac Raffaele Cantone lo ha detto arrivando al convegno “Mani Pulite 25 anni dopo” al Pio Albergo Trivulzio di Milano, dove Tangentopoli ebbe inizio. Questo, ha continuato Cantone, “è uno di quei luoghi che nella memoria di un magistrato hanno sempre avuto un ruolo


fondamentale. Non ci ero mai venuto quindi sono particolarmente curioso. Perché in qualche modo l’idea che qui sia partita una delle vicende più importanti della storia giudiziaria del Paese resta un momento centrale, simbolo”.


Da allora “è cambiato moltissimo. È cambiata la tipologia di corruzione, è cambiata la finalizzazione dell’attività di corruzione, sono cambiati i corrotti e i corruttori. Purtroppo la corruzione non si è ridotta numericamente. Si è ridotta


qualitativamente”, ha continuato Cantone sottolineando come “l’attività repressiva anche quando fatta particolarmente bene, in modo approfondito come è capitato con Mani Pulite, da sola non riesce a risolvere il problema”. “Il Paese credo stia male perché la corruzione non è stata affatto sconfitta. Ci sono veri e propri logiche e sistemi corruttivi che nel Paese vengono utilizzati per fare affari, c’è una presenza di centri di potere che continuano a occuparsi di appalti” ha detto.


La politica secondo Cantone potrebbe fare moltissime cose: “Ci sono troppi pezzi di politica, anche e soprattutto locale, che continuano a occuparsi di appalti, sembrano essere uno strumento non per fare i lavori pubblici ma altre cose. C’è bisogno di una maggiore trasparenza a 360 gradi” ha concluso.