Roma – Il rating di legalità dell’Antitrust è “un’intelligentissima idea”, ma è “nato monco” e va “molto raffinato” e valorizzato. Allo stato, per come è formulato, potrebbe impedire all’Autorità nazionale Anticorruzione di impostare le linee guida del rating d’impresa previsto dal Codice degli Appalti. E’ quanto ha sostenuto proprio il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone, intervistato negli studi di Askanews.
“Il rating è una questione molto seria, è stata un’intelligentissima idea nel 2012 introdurlo”.
“Deve essere molto raffinato: noi con l’Antitrust abbiamo un rapporto aperto, con il presidente Petruzzella c’è, al di là di un rapporto di collaborazione istituzionale, un rapporto personale assolutamente saldo e anche per quanto mi riguarda di grande stima nei suoi confronti”.
“Ma il rating è un istituto che a oggi è nato abbastanza monco, non può essere per esempio utilizzato come criterio per l’accesso alle gare, perchè l’Unione Europea lo impedisce. Noi stiamo provando a utilizzarlo come uno degli elementi che può essere valorizzato nell’ambito dell’offerta economicamente più vantaggiosa, ma qui ci sono tutta una serie di profili di problematicità”.
“Perchè il rating di legalità entra in qualche modo in conflitto con un nuovo istituto, previsto dal Codice, del rating d’impresa. Non si capisce bene quali sono gli ambiti e quali i criteri: noi dovremmo fare le linee guida sul rating d’impresa e siamo in grande difficoltà proprio perchè ci sono questi problemi”.
“Il tema vero è che dobbiamo valorizzare questo istituto, ma avere anche il coraggio forte di creare una sinergia tra i due istituti. Non so se faremo le linee guida, proprio perchè riteniamo che bisogna valorizzare bene i due istituti, creare bene le condizioni perchè operino con intelligenza. Io credo che questa sia la chiave di volta del futuro: non solo punire chi sbaglia, ma anche premiare chi si comporta bene”.