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Caccia al lupo? Orazi: “è una risorsa del turismo sostenibile”

Roma – Il lupo questo sconosciuto, cattivo di Cappuccetto Rosso o animale icona della libertà. Fatto sta che il piano lupo del ministro dell’Ambiente ha suscitato un pandemonio per la proposta di abbattimento selettivo. Mauro Orazi è coordinatore nel Lazio dell’Aigae, l’associazione delle guide ambientali escursionistiche. Per lui il lupo è una risorsa: “Complessivamente la popolazione dei lupi per fortuna si è ristabilita e sta colonizzando nuove aree; entra in conflitto con l’uomo perché viviamo su un territorio fortemente antropizzato, non siamo nelle grandi pianure degli Stati Uniti.


Il piano di per sé è giusto che venga elaborato; è stato elaborato dai massimi esperti, Boitani è il padre del lupo in Italia. L’unico punto su cui abbiamo avuto forti perplessità è questo dell’abbattimento”.


Il progetto prevede un abbattimento del 5%, ma 5% di cosa? Si parla in Italia di una media stimata di 1580 lupi in una forchetta dai mille ai 2500: “Basare un piano di abbattimento su cifre così aleatorie è un po’ azzardato a voler essere buoni. Anche volendo dare per buono l’aspetto razionale poi è applicabile? I metodi di abbattimento non sono selettivi: abbattere il lupo sbagliato può voler dire disperdere un branco e acuire i problemi che si cercano di risolvere” dice Orazi. “Molto forte è l’istanza di chi dice ‘abbattiamoli noi e diminuiamo il bracconaggio’; è una falsità o almeno tutti gli studi in casi simili hanno visto un aumento del bracconaggio, perché viene a cadere il tabù culturale. ‘Se lo fa lo Stato perché non lo posso fare io?’.”


La norma dell’abbattimento al momento è stata bloccata dalla sollevazione dei governatori delle regioni, sull’onda dell’indignazione popolare nutrita dai social media. Mauro Orazi pensa a una soluzione molto diversa: aiuti agli allevatori sì, e poi il lupo come icona e protagonista anche per il turismo ‘verde’: “Questo valore simbolico di questo animale fa sì che possa essere un ottimo veicolo per focalizzare l’attenzione di persone normalmente lontane dal mondo naturale. Per esempio in Finlandia è diventato un filone naturalistico che porta migliaia di turisti a cercare di avvistare l’orso negli appostamenti controllati e programmati. Non bisogna correre il rischio di farli diventare burattini al nostro servizio, questo è vero. Il lupo può essere visto come una risorsa che arricchisce il territorio, non lo impoverisce”.