Brasilia – Tempesta al Parlamento brasiliano. Il presidente Michel Temer, tra le proteste dell’opposizione, nonostante le accuse di corruzione è riuscito a difendere il suo incarico, ottenendo una larga maggioranza alla Camera bassa che doveva esprimersi sul rinvio del capo dello Stato alla Corte suprema. L’opposizione aveva bisogno di raggiungere due terzi dei voti (342 su 513) per costringere Temer a lasciare il suo posto, ma ha ottenuto meno della metà dei voti necessari.
Un totale di 263 deputati si è pronunciato contro l’apertura di un processo, a fronte di 227 favorevoli e due astensioni. “La Camera dei deputati, che rappresenta il popolo brasiliano, ha parlato chiaramente e definitivamente. Questa non è una vittoria personale, è una vittoria dello stato di diritto democratico”, ha commentato Temer alla televisione brasiliana. “Continueremo ad attuare le riforme di cui il Brasile ha bisogno. Lavorerò senza sosta fino all’ultimo minuto del mio mandato nel dicembre 2018”, ha promesso Temer.
Primo presidente in carica incriminato per corruzione, Temer, 76 anni, è accusato di avere abusato della sua condizione di capo di Stato allo scopo di procurarsi circa 140mila euro in tangenti da una società coinvolta in un gigantesco scandalo di corruzione in Brasile.