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Alla Berlinale la giuria di Verhoeven attacca il muro di Trump

Roma – Le politiche di Donald Trump nel mirino della giuria alla 67esima edizione della Berlinale. Durante il lancio del festival del cinema nella capitale tedesca, in programma dal 9 al 19 febbraio, la resistenza all’amministrazione Trump parte dall’attrice americana e giurata, Maggie Gyllenhaal:


“E’ un momento incredibile per un americano partecipare a un festival internazionale. Vorrei che tutti sapessero che molte persone nel mio paese sono pronte a resistere. Sono onorata di essere qui e di poterlo dire”.


Il presidente di giuria, l’olandese Paul Verhoeven, regista di “Robocop” (1987) e “Basic Instinct” (1992), ha esordito:


“Spero che vedremo molti film diversi, speriamo controversi, che faranno scattare delle discussioni animate all’interno della giuria, nel più grande rispetto l’uno dell’altro. Spero che ci saranno delle diversità, forse della rabbia e la migliore delle cose un entusiasmo generale”.


Parlando della pellicola “Elle”, ultimo lavoro di Paul Verhoeven, con protagonista Isabelle Huppert, che arriverà in Italia il 23 marzo, Gyllenhaal ha aggiunto: “Siamo affamati di film come questi. Spero che ci siano film come questi durante il festival”.


Nettamente anti-Trump anche l’attore messicano Diego Luna, che appare nell’ultimo capitolo della saga di Star Wars, e ironizza: “Sono qui per capire come si fa a tirare giù i muri. Pare che qui ci siano diversi esperti e vorrei riportare queste informazioni in Messico”.


La giuria della Berlinale 2017 conta inoltre l’artista islandese Olafur Eliasson, il regista cinese Wang Quan’an, la produttrice tunisina Dora Bouchoucha Fourati e l’attrice tedesca Julia Jentsch.