Milano – Riapre i battenti a Milano lo storico “tempio dei paninari” anni 80. Il McDonald’s di piazza San Babila, dopo un anno di chiusura, torna a servire hamburger e patatine, in una veste rinnovata, più tecnologica e stilosa. Ma facciamo un passo indietro: il 21 luglio 2015 il fast food tirava giù le saracinesche per il mancato rinnovo del contratto d’affitto. Anche l’ultimo simbolo della generazione col Moncler e le Timberland ai piedi scompariva. Per dovere di cronaca va detto che a metà anni 80 quello era un Burghy e solo nel 1996 sarebbe arrivato il McDonalds. Ma per i paninari cambiò poco: quello era il loro ritrovo e ora quei locali si riprendono in mano il proprio destino. Mariella Elia, Chief Operation Officer racconta le novità di questa riapertura: “Il nostro obiettivo è realizzare un ristorante interamente pensato sulle esperienze dei clienti. E’ il primo casual restaurant d’Italia con la personalizzazione dei chioschi, panini personalizzati, il wi-fi e serviamo con servizio al tavolo”.
Con i suoi 500 metri quadrati, 120 posti a sedere e 45 dipendenti, il fast food di San Babila, è un condensato di innovazioni soprattutto tecnologiche che arriveranno, dice l’azienda, anche negli altri 535 ristoranti italiani. Ai chioschi digitali per la scelta del menù si sono aggiunti la personalizzazione del panino e soprattutto il servizio al tavolo: “E’ una svolta per McDonald’s: nessuno ha mai percepito in Italia il McDonald’s come un vero ristorante e adesso ci presentiamo come dei veri ristoranti. Quindi anche da noi si potrà essere serviti al tavolo, scegliere l’area più soft che si desidera e i camerieri porteranno l’ordine al tavolo”.
Loro lo chiamano casual restaurant, un locale a metà strada tra il fast food e il ristorante, dove mangiare cibo di qualità in tempi compatibili con i ritmi metropolitani. E proprio sulla qualità, talvolta messa in dubbio, Elia assicura: “Adesso 80% dei prodotti arrivano da filiere controllate italiane e sempre di più spingeremo in direzione dell’italianità ma anche della qualità perchè ci sono tante eccellenze europee di qualità”.