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A Citta del Messico la guerra dei droni

Roma – Centinaia di persone sono arrivate a Città del Messico per assistere alla seconda edizione della “Guerra dei droni” una sorta di campionato tra modelli fatti in casa, a prima vista anche un po’ bizzarri, come se fossero robottini artigianali, che si sfidano volteggiando in aria, simulando un combattimento corpo a corpo tra aeroplanini telecomandati. Vince chi “sopravvive” e non viene abbattuto. Alla prima edizione avevano preso parte sei piloti, stavolta se sono presentati dieci, ma l’evento ha attirato moltissimi curiosi. A vincere è stato ancora una volta Carlos Antonio Vega, con il suo drone dal nome profetico “Dream Destroyer”, (Sogno distruttore).


Una gara che rappresenta un divertimento, ma che offre l’opportunità agli inventori più fantasiosi di mettersi alla prova e far vedere le proprie abilità. “Credo che in Messico, così vicino agli Stati Uniti e aperto al commercio con molti paesi, un evento così sia importante – spiega un giovane ingegnere – credo che noi ingegneri dovremmo trarre vantaggio da occasioni così e sfruttarle al meglio”.


“E’ una guerra, ma è soprattutto una sfida: puoi usare la tua creatività, far vedere quanto vali e applicarla a una competizione divertente”.


Un appuntamento che i messicani sembrano gradire e gli organizzatori stanno già pensando a un’edizione 2017 molto più in grande.