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25 novembre, Gessica Notaro su RDS: ‘Se ricordo ancora l’inferno è per essere utile a chi ne ha bisogno’


Il report della Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza in collaborazione con la Sapienza – Università di Roma, ancora una volta ci fornisce dati che non vorremmo mai leggere: nel 2022 ottantadue donne sono state uccise nei primi nove mesi, 42 da parte di partner o ex, 71 nell’ambito familiare.


Nella Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, Anna Pettinelli e Sergio Friscia hanno ospitato in collegamento telefonico Gessica Notaro, una donna che non ha avuto paura di parlare della sua storia e di mostrare il suo volto sfigurato. 




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Sono passati cinque anni ormai da quel giorno in cui Gessica fu sfigurata in volto con dell’acido da parte del suo ex fidanzato e ancora oggi continua a sottoporsi a dolorosi interventi. 


“Sono fresca di trattamento laser dell’altroieri sera e in questo momento sono a casa mia tranquilla perché, quando ci si sottopone a questi interventi, bisogna stare attenti a non contrarre batteri: “asfaltano” il primo strato di pelle bisogna avere tantissima pazienza, però vedo anche tantissimi risultati, quindi voglio insistere e continuare a farli per il mio bene perché, è vero si soffre un po’ ma poi mi vedo sempre meglio.


Nel 2017 è stata sfigurata con l’acido dall’ex fidanzato, adesso in carcere, condannato in prima istanza a 18 anni e poi in appello a 15. Anna, ricordando la storia di Gessica, le ha chiesto se abbia mai ricevuto una lettera di scuse da parte di questa persona. 


Questa persona non si è mai pentita, ma a me non serve. Sono andata molto oltre, ho ricominciato a vivere. Adesso l’unico motivo per cui voglio ricordarmi di guardare ogni tanto l’inferno che ho passato e guardare le mie ferite è per tenere bene a mente quello che può succedere quando una situazione va a deteriorarsi. Lo faccio per aiutare le donne che mi chiedono aiuto oggi. Fosse per me io avrei voltato pagina già da molto tempo, l’unica motivo per cui tengo bene a mente queste cose è per poter essere utile a chi ne ha bisogno.”


Poi Gessica ha anche detto la sua sulle istituzioni, sull’importanza del denunciare ma con la speranza che qualcosa cambi per dare un vero supporto alle donne vittime di violenza e che denunciano. 


“Ma denunciare è l’unica arma che una donna ha”, ha ricordato la nostra Anna Pettinelli. 


E Gessica ha tuonato:


Sono due anni che scelgo anche il 25 novembre di non rilasciare più dichiarazioni. Oggi ho fatto un’eccezione. Il motivo per cui ho smesso di rilasciare dichiarazioni in questa giornata particolare è che sono incazzata nera con le istituzioni. C’è ancora molta strada da fare, sono tutti molto preoccupati a investire soldi sulle panchine rosse – che, per carità, vanno a memorare donne che purtroppo ci hanno lasciati e nessuno potrà portarci indietro; però c’è ancora tanto scetticismo nel fare investire del denaro nella parola prevenzione: braccialetti elettronici, che possono effettivamente controllare le misure cautelari assegnate, piuttosto che l’utilizzo di un investigatore privato che possa proteggere la vittima dopo la denuncia.


Immagine di copertina: LaPresse