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Giancarlo Magalli è stato condannato per diffamazione e dovrà risarcire Adriana Volpe


Giancarlo Magalli sarà costretto a risarcire Adriana Volpe, l’accusa è di diffamazione aggravata. È questa la decisione presa dal Tribunale di Milano a seguito delle richieste dagli avvocati Michele Briamonte, Nicola Menardo e Stefania Nubile che hanno rappresentato la Volpe.


Come spiega Il Corriere, il tribunale ha stabilito che Magalli le corrisponda 25mila euro, già liquidati in via di provvisionale, e paghi una multa di 14mila euro. Il conduttore si è sfogato con un lungo post su Facebook dove cita anche Anfonso Signorini: “Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e NON la nominavo affatto volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento. Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista ed aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) ed il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”


Adriana Volpe ha contattato l’Adnkronos per dare il suo commento alla sentenza. Riferendosi a Magalli ha detto: “Ieri il tribunale di Milano ti ha condannato per il reato di diffamazione aggravata. All’uscita invece di chiedermi scusa sei corso fuori a scrivere un post su Facebook tentando di distorcere e sminuire questa sentenza che invece ha una portata e peso straordinari. Hai scritto cose false e come sempre screditanti. Giancarlo con le tue azioni hai cambiato il corso della mia vita lavorativa ma forse non sai che sei riuscito a tirare fuori una forza che neppure io sapevo di avere, l’ho tirata fuori per rispondere ai tuoi insulti, alle gravi allusioni e alle cattiverie gratuite che hai detto e scritto”.



Foto: LaPresse