Addio a un grande, perché Paolo Villaggio questo è stato ed è giusto che così venga ricordato: un grande. Uno straordinario interprete, che è venuto a mancare questa mattina a Roma. Villaggio, 84 anni, era ricoverato da giorni al Policlinico Gemelli di Roma. Lui, genovese doc, è stato il miglior interprete della società italiana vista con gli occhi dell’ironia e – ancor più difficile – dell’autoironia. Non solo attore, ma anche sceneggiatore, scrittore e doppiatore. Un personaggio straordinario e di una grandissima intelligenza, capace di incarnare l’Italia degli anni ’80 grazie alle celebri commedie fantozziane, ma – al tempo stesso – è stato un volto drammatico quando si è trattato di lavorare con registi del calibro di Federico Fellini, Marco Ferreri, Lina Wertmüller, Ermanno Olmi e Mario Monicelli.
Nell’ultimo periodo, era stato messo da parte. Per questo mesi fa la figlia Elisabetta, aveva pubblicato un post su Facebook in cui sosteneva che il padre era stato letteralmente abbandonato dal mondo del cinema e dello spettacolo.