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L’asta su Freddie Mercury raccoglie 12,2 milioni di sterline. Brian May: “È troppo triste”


Quando Mary Austin, storica amica dell’icona dei QueenFreddie Mercury – aveva annunciato che tutti i cimeli del cantante sarebbero andati all’asta, le stime più ottimistiche dicevano che grazie all’asta, sarebbero stati raccolti almeno 6 milioni di sterline.
Ebbene, ora quest’asta si è conclusa e i cimeli di Freddie Mercury sono stati sparpagliati – e lo saranno per sempre – mentre l’incasso è stato ben superiore rispetto alle stime iniziali: tutti i 59 lotti offerti sono stati venduti, per una cifra complessiva di 12,2 milioni di sterline (circa, 14,2 milioni di euro).


Record d’iscritti, per quest’asta unica nel suo genere.
Si pensi, ad esempio, che la bozza del testo di “Bohemian Rhapsody” è stata venduta a 1,3 milioni di sterline con i diritti, rispetto ad una stima massima di 1,2 milioni: mentre il pianoforte Yamaha a coda, strumento con cui Freddie Mercury scrisse alcuni dei suoi più grandi capolavori, è stato battuto per circa 1,7 milioni di sterline.


Va da sé che, vale la pena specificare che parte del ricavato – ovvero di questi 12,2 milioni di sterline – è stata devoluta sia al Mercury Phoenix Trust che alla Elton John AIDS Foundation.




Brian May: “Non posso guardare. Per noi, i suoi amici più cari e la sua famiglia, è troppo triste”


Il mondo musicale – così come quello dei fan – si è diviso. Vero, far parte di un museo, non era di certo il volere di Freddie Mercury. Ma disperdere tutti quei cimeli, è stato – lo ha detto anche Cesare Cremonini – come privare la generazione del futuro di un tesoro inestimabile.


Chi la vede come lui, è proprio Brian May, storico fondatore e chitarrista dei Queen.
La sua riflessione, rende perfettamente l’idea del significato di cosa si prova veder quel tangibile pezzo di storia della loro vita, dissolversi così, un pezzo alla volta.


Inevitabilmente penso così tanto a Freddie in questi giorni strani. Al momento in cui è stata scattata questa foto, sono sicuro che non mi sembrasse molto importante vedere le dita di Freddie danzare sulla mia chitarra fatta in casa. Ora evoca ondate di affetto e grandi ricordi, manca così tanto.
Domani, mentre parlerò appassionatamente agli agricoltori gallesi di mucche, tassi e tubercolosi bovina, gli effetti personali più intimi di Freddie e gli scritti che facevano parte di ciò che abbiamo condiviso per così tanti anni andranno all’asta, per essere abbattuti al suolo. Al miglior offerente e dispersi per sempre. Non posso guardare. Per noi, i suoi amici più cari e la sua famiglia, è troppo triste.




Immagine di copertina: LaPresse