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Ecco come Britney Spears ha festeggiato la fine della tutela dopo 13 anni

Lo scorso venerdì il tribunale di Los Angeles ha emesso la sentenza definitiva che ha posto la parola “fine” alla conservatorship di Britney Spears. Dal 2008 la popstar era sotto la tutela personale e patrimoniale del padre, che spesso, durante questi tredici anni di custodia, ha limitato le volontà di Britney: dai tour forzati all’impossibilità di risposarsi o avere un altro figlio fino alla paghetta settimanale.

Adesso la cantante di “…Baby One More Time” può festeggiare quanto deciso dalla giudice Brenda Penny e, in una serie di post pubblicati sul suo profilo Instagram, ha deciso di raccontare ai followers le sue sensazioni: “Che fantastico weekend! Mi sono sentita al settimo cielo per tutto il tempo! In realtà ho bevuto il mio primo bicchiere di champagne nel ristorante più bello che io abbia mai visto”.




Il prossimo 2 dicembre la cantante compirà 40 anni e ha quindi aggiunto: “Celebrerò la mia libertà e il mio compleanno per i prossimi due mesi! Voglio dire, dopo 13 anni…. Penso di aver aspettato abbastanza!


Britney ha poi voluto spendere qualche parola per il suo avvocato Mathew Rosengart, che aveva potuto scegliere solo qualche mese fa, dopo la pubblicazione dei documentari sul caso #FreeBritney e il successivo scalpore mediatico che avevano causato.


“Sono così felice che il mio legale Mathew Rosengart sia entrato nella mia vita. Quando l’ha fatto, ha davvero rovesciato la mia vita… Sarò per sempre grata per questo! Che spettacolo vedere tante persone che celebrano la mia vittoria… Amo i miei fan così tanto, quindi grazie!”.


Tra le tante celebrità che hanno festeggiato la libertà di Britney c’è una sua grande fan, Lady Gaga: durante il suo weekend a Milano, ha voluto dedicare un post alla notizia della fine della conservatorship facendo il pieno di likes.




Anche Donatella Versace, che è al lavoro per disegnare e realizzare l’abito da sposa di Britney, ha voluto subito celebrare la notizia con una vecchia foto risalente a un incontro del 2002.




Foto: LaPresse