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Blackstar: il regalo di David Bowie nel giorno del suo compleanno!

Una Stella nera da David Bowie nel giorno del suo compleanno


Nel giorno del suo 69esimo compleanno David Bowie fa a noi tutti uno splendido ed inaspettato regalo.

Pubblica proprio oggi, 8 gennaio 2016, il suo 25esimo album in studio, “Blackstar”.

La musica del 2016 apre le danze inaugurando il nuovo anno con un capolavoro del duca bianco. Non si smentisce nemmeno questa volta e produce il suo nuovo brillante lavoro, facendolo uscire proprio nel giorno del suo compleanno!



Era un mondo orribilmente banale per una figura così spiritualmente ultraterrena. Eppure l’impegno e la raffinatezza sono stati il contributo più apprezzato che il grande David Bowie diede al rock and roll.

Londinese di Brixton, David Robert Jones (il suo vero nome) si fa notare da subito per l’attitudine musicale, per i movimenti aggraziati, per la molteplicità di stili, musicisti, manager e look sperimentati.


David Bowie ha creato un mondo tutto suo, che va di pari passo con le emozioni che fuoriescono dai suoi pezzi musicali.


Tutti i miei più grandi errori sono quando provo a indovinare i gusti di chi mi ascolterà o quando provo a compiacere il pubblico. Il mio lavoro è migliore quando invece penso a me e sono più egoista.


Dopo il successo del singolo psichedelico “Space Oddity” uscito nel 1969 e il rock più forte di “The Man Who Sold the World” e di “Hunky Dory“, Bowie cambia nuovamente. Nel 1972 si presenta con dei capelli rosso fuoco e un costume da supereroe dello spazio. Il suo nuovo gruppo si chiama The Spiders from Mars e lui è diventato Ziggy Stardust, il nuovo eroe del glam rock. Il disco The Rise and Fall of Ziggy Stardust and the Spiders from Mars diventa un successo immediato, tanto da rimanere in classifica per ben due anni.

Cambia di nuovo faccia trasformandosi in un Bowie bianco, emaciato, quasi assente: è il Thin White Duke. Da qui il soprannome Il Duca Bianco, per via anche dei problemi legati alla droga che lo colpirono in quegli anni. Artista eclettico e trasversale, stravagante ed elegantissimo, nel ’76 David Bowie debutta anche al cinema.


L’album. “Blackstar”


Una stella nera che ci regala proprio nel giorno del suo compleanno, “Blackstar“.

Il titolo decisamente dissonante non è l’unico elemento che confonde. L’album è un prodotto sperimentale ma allo stesso tempo nobile ed elegante. La musica incisa è imprevedibile, improvvisata ed emotiva.

Realizzato anche questa volta grazie a Tony Visconti, con Blackstar Bowie mette in pausa la band del precedente lavoro, The Next Day scegliendo un gruppo squisito di musicisti newyorkesi avant-jazz. Su tutti il il batterista Mark Guiliana, un jazzista che si nutre di elettronica. Inoltre il grande chitarrista Ben Monder, insieme al basso di Tim Lefebvre, al sassofono dell’americano Donny McCaslin e alle tastiere di Jason Lindner.

Una scelta controcorrente maturata dopo aver assistito a una loro performance in un minuscolo jazz club di Manhattan, commentata così da Visconti in un’intervista:


Bowie ha voluto musicisti jazz per suonare il rock. Avere ragazzi jazz che suonano rock vuol dire capovolgere tutto. In questi disco abbiamo messo qualsiasi cosa, volevamo qualcosa di fresco con l’obiettivo di evitare il puro rock’n’roll”


Il risultato è un album estremamente fuori dalle righe, innovativo e futuristico, energico e profondo, che unisce il soul con il jazz, con il rock, dai ritmi abbreviati e dalle tinte dark.

David Bowie sorprende, e come sempre si reinventa ad ogni disco.

Un prodotto nel quale l’artista continua le fila musicali che ha disseminato in quasi cinquant’anni di carriera, rinnovandole in maniera futuristica.


LA TRACKLIST


Blackstar

‘Tis a Pity She Was a Whore

Lazarus

Sue (Or In a Season of Crime)

Girl Loves Me

Dollar Days

I Can’t Give Everything Away