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Lino Banfi sulla morte: «Sono ai supplementari, ecco cosa farò scrivere sulla mia tomba»


A quasi 90 anni, Lino Banfi continua a guardare la vita con lo stesso sguardo curioso e ironico che lo ha reso un’icona amata da generazioni. Nel nuovo episodio del podcast Sette Vite, l’attore si mette a nudo e riflette sul tempo che passa, sui traguardi raggiunti e su quelli che sente di voler ancora conquistare. Un racconto lucido e leggero insieme, in cui memoria, futuro e persino il pensiero della fine si intrecciano senza paura, ma con il sorriso che da sempre lo accompagna.


Banfi ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso artistico: dagli esordi faticosi al successo popolare, fino all’attualità che lo vede ancora protagonista e persino record d’incassi al cinema insieme a Pio e Amedeo. Un traguardo che accoglie con la semplicità che lo contraddistingue: “Con Pio e Amedeo mi sono trovato benissimo: sono due ragazzi pieni di cuore e di rispetto”.


Nel film Oi vita mia, l’attore ha avuto l’occasione di mostrare un lato inedito e più intenso della sua recitazione, interpretando un personaggio segnato dall’Alzheimer: “Ho interpretato un vecchio saggio con l’Alzheimer. È un personaggio che riesce a unire due mondi lontani: fa ridere e commuovere insieme. Per me questo è il cinema più bello”.


Lino Banfi e il tempo che resta: “Sono ai supplementari, ma voglio giocarli bene”


Il rapporto con il pubblico resta centrale. Banfi rivendica con orgoglio le proprie origini e una coerenza mai tradita: “La gente mi sente uno di loro perché non ho mai dimenticato da dove vengo. Quando arrivo in un posto vado prima da chi soffre e poi dai potenti”. Un legame costruito anche grazie a un linguaggio comico che lui stesso definisce rivoluzionario: “Per anni mi hanno sottovalutato, ma oggi molti si sono ricreduti. Ho inventato un linguaggio, un modo di far ridere e commuovere insieme: quattro generazioni mi conoscono per questo”.


Lo sguardo è però ancora rivolto al futuro. I progetti non mancano: una docufiction su RaiUno, in onda a luglio in occasione del suo 90esimo compleanno, un libro intitolato Fede, speranza e varietà e persino un racconto a fumetti che ripercorrerà la sua vita. Banfi fa il punto con ironia e lucidità: “Mi restano due o tre cose da fare: uno spot istituzionale, un ultimo film come voglio io e poi mi godo gli anni che restano. Sono ai tempi supplementari, ma voglio giocarli bene”.


E anche quando il discorso tocca il tema più delicato, quello della fine, Banfi riesce a spiazzare con il suo sorriso disarmante: “Ho già parlato con la morte. Non la chiamo più morte, ma ‘Mo’. Quando arriverà, voglio che la gente sorrida. Sulla mia tomba ci sarà scritto: “Se ci tieni, falla la lacrimuccia, però sorridi””. Un messaggio che è, ancora una volta, una dichiarazione d’amore alla vita.


Foto: X.