Chiara Ferragni sta affrontando una fase critica nel suo percorso professionale. La sua principale società, Fenice Srl, ha registrato una perdita di circa 10 milioni di euro nell’ultimo anno, azzerando di fatto il patrimonio aziendale. Questo drastico calo è stato accompagnato da una riduzione significativa dei ricavi, passati dai 14 milioni di euro del 2022 a meno di 2 milioni nel 2024.
Patrimonio azzerato e soci in rivolta: il business di Chiara Ferragni rischia il tracollo
Le difficoltà finanziarie di Fenice Srl sono strettamente legate al cosiddetto “Pandoro-gate” del dicembre 2023. In quell’occasione, una collaborazione tra Chiara Ferragni e l’azienda dolciaria Balocco per la vendita di pandori brandizzati suscitò polemiche riguardo alla trasparenza delle donazioni promesse per la ricerca sul cancro osseo presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) sanzionò sia Balocco che le società legate a Ferragni per pratiche commerciali scorrette, evidenziando come i consumatori fossero stati indotti a credere che l’acquisto del prodotto contribuisse direttamente alla causa benefica, cosa che non avvenne.
L’impatto di questo scandalo è stato devastante per l’immagine e le finanze dell’influencer. Nel 2023, nonostante il caso Balocco, i ricavi si sono attestati intorno agli 11-12 milioni di euro, comunque in calo rispetto al picco del 2022. Tuttavia, nel 2024 si è verificato un crollo verticale, con fatturato inferiore ai 2 milioni di euro e perdite cumulate di circa 10 milioni. Per contenere i costi, Fenice Srl ha ridotto il numero dei dipendenti da sedici a otto e trasferito gli uffici nella sede di Sisterhood, la holding dell’influencer.
Il futuro di Fenice, il brand di Chiara Ferragni
La situazione ha portato alla convocazione di due assemblee dei soci per discutere l’approvazione del bilancio 2023 e un urgente aumento di capitale necessario a garantire la continuità aziendale nei prossimi 12 mesi. Tuttavia, emergono tensioni tra i soci: Pasquale Morgese, uno dei principali azionisti, sarebbe intenzionato a opporsi alla ricapitalizzazione e potrebbe impugnare il bilancio in tribunale, manifestando preoccupazioni sulla sostenibilità futura dell’azienda.
Il futuro del business di Chiara Ferragni appare incerto. La necessità di una ricapitalizzazione è evidente, ma le divisioni interne tra i soci potrebbero complicare ulteriormente la situazione. La prossima assemblea sarà cruciale per determinare le sorti di Fenice Srl e valutare le strategie da adottare per tentare un rilancio del marchio in un mercato sempre più competitivo e attento alla trasparenza delle operazioni commerciali.
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