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Emergenza Coronavirus: coprifuoco e didattica a distanza, cosa cambia da regione a regione

In seguito all’aumento del contagi e alla nuova stretta sulla misure di sicurezza per combattere la diffusione del Coronavirus, molte regioni hanno comunicato la propria posizione in merito al coprifuoco e alla chiusura dei negozi.


Secondo quanto riporta Il Corriere, il Viminale fornirà presto un’autocertificazione per tutti coloro che dovranno muoversi durante le ore non consentite. Con una circolare ha anche ribadito che sarà ipotizzabile “la chiusura al pubblico dopo le ore 21 delle strade o delle piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento”, sarà garantito ovviamente l’accesso agli esercizi commerciali che rimarranno legittimamente aperti e alle abitazioni private.


In Lombardia è stato concordato un coprifuoco per tutti i giorni della settimana dale 23 alle 5 per ogni tipo di attività. Nel weekend rimarranno chiusi anche i centri commerciali, lasciando aperti solo i supermercati e i negozi che vendono beni di prima necessità. Non è stato ancora deciso come ci si comporterà con i punti vendita legati alla media distribuzione, che hanno chiesto di rimanere aperti anche il sabato e la domenica. In Campania il coprifuoco sarà ancora più rigido: dalle 23 alle 5 non solo rimarranno chiusi negozi e locali pubblici, ma saranno anche negati tutti gli spostamenti dei cittadini a meno che non vengano giustificati da motivi di lavoro, sanitari, scolastici, socio-assistenziali, approvvigionamento di beni essenziali. Le scuole rimarranno chiuse, tranne le primarie che riapriranno il 30 ottobre.


In Piemonte i locali pubblici potranno rimanere aperti fino alle 24 ma nel weekend verranno chiusi i centri commerciali. Si farà eccezione per le farmacie e per i negozi alimentari. Cambiamenti anche per le scuole superiori, 26 ottobre le classi dalla seconda alla quinta dovranno prevedere il 50% dei giorni con la didattica a distanza. Lo stesso provvedimento sarà preso per gli istituti superiori della Liguria. Il governatore Toti ha inoltre concesso l’apertura delle sale giochi solo dalle 5 alle 18, ribadendo il “divieto assoluto di assembramento”. I circoli e i centri culturali dovranno chiudere alle 24.



Foto di archivio, via Pixabay