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Fatto il confronto sul gruppo sanguigno di Denise Pipitone e Olesya Rostova, parla l’avvocato di Piera Maggio

Oggi sul primo canale russo, durante il programma tv “Lasciali Parlare”, la vicenda che per giorni sta legando i nomi di Olesya Rostova e Denise Pipitone dovrebbe avere finalmente un finale. La storia è ormai nota a tutti, secondo la trasmissione Olesya Rostova, una ragazza di Mosca rapita da piccola e in cerca dei genitori, potrebbe essere in realtà Denise, la figlia di Piera Maggio sparita a pochi passi da casa il primo settembre 2004.


La famiglia ha deciso di non intervenire e rimanere nella propria abitazione di Mazara del Vallo. Si è affidata all’avvocato Giacomo Frazzitta che ha accettato di partecipare ad una registrazione di una finta diretta su cui non può anticipare nulla. Come spiega Il Corriere, dopo un incontro con il procuratore Vincenzo Pantaleo, l’avvocato ha fatto trapelare solo che “il raffronto s’è fatto”, lasciando intuire che forse i gruppi sanguigni coincidano e che sia necessario passare all’esame del DNA.


Pur non potendo anticipare nulla su quanto andrà in onda nelle prossime ore, Frazzitta ha comunque dimostrato tutta la sua indignazione in merito a come gli autori e il conduttore del programma hanno gestito la vicenda, anticipando che sarà possibile una rogatoria. “Questa è l’ultima volta” – ha detto l’avvocato – “Adesso ci sarà chi continuerà con la rogatoria. Sono fortunato perché vivo in Italia dove una trasmissione del genere non si sarebbe mai fatta. Una vergogna trasformare tutto in uno spettacolo indecoroso. State complicando una vicenda semplicissima. Non si può andare avanti così. Abbiamo cominciato a discutere venerdì l’altro, dal 26 marzo. Erano le ore 22 e quella notte restammo incollati via Skype fra interpreti e conduttore fino alle due di notte. Poi ogni giorno un pezzetto di storia, di racconti inutili, di mezze frasi, di rinvii per creare attesa, per guadagnare pubblicità e audience. E io non ci sto. Come non ci stanno la mamma di Denise e papà Piero”.



Foto: Corriere